di e con Claudia Contin Arlecchino
musiche: Luca Fantinutti

NOVITÀ 2023-2024
Protetto SIAE
Produzione: Porto Arlecchino, Maravee Projects, Comune di Montereale Valcellina
Distribuzione e agibilità: Cooperativa Ortoteatro di Pordenone

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“Tormento e Rocambole” è uno spettacolo teatrale, vocale e mimico, azionato dal dialogo fra due nuovi personaggi appositamente elaborati dall’ampio repertorio tragicomico di Claudia Contin Arlecchino: Tormento è un inquieto e tormentato dandy che incarna la figura dell’artista Egon Schiele, e Rocambole è un Arlecchino equilibrista delle identità che riesce a confrontarsi con la contemporaneità attraverso l’intramontabile leggerezza dell’ironia.

Si tratta di uno spettacolo bipolare, in cui la stessa attrice interpreta entrambi i personaggi, lasciandosi rapire, di volta in volta, dai diversi volti dell’umanità che essi evocano. Si tratta di un percorso di riflessione contemporanea attraverso le maschere e gli archetipi del teatro, dell’arte figurativa, della cultura performativa, delle avanguardie, fino alla rivisitazione dei complessi psichici shakespeariani di Amleto e di Arlecchino. Una carrellata tragicomica tra fragilità ed esaltazioni emotive, tra estremismi di fallimento e di prodezza, tra inattività e iperattività dell’essere che, in fondo, rimane una caleidoscopica unicità umana in perenne divenire. Attraverso le avventure di Tormento e Rocambole, l’attrice-autrice testimonia il responsabile equilibrismo di identità che caratterizza da sempre l’arte dell’attore e del performer.

La storia ci presenta un Arlecchino apolide, immerso in un’atmosfera chapliniana e felliniana d’altri tempi, che arriva in teatro chiedendo “asilo politico” per le sue arti tragicomiche ormai osteggiate o persino, talvolta, dimenticate. Questo rocambolesco Arlecchino occupa allegramente il palcoscenico e vi si domicilia con sano opportunismo, ma scopre di dover convivere sullo stesso spazio scenico vitale con un alter ego imperioso e drammatico: il Tormento di tutte le identità artistiche che lo hanno accompagnato nel suo evolversi. Arlecchino Rocambole, di buon grado, si mette al servizio del suo più nobile alter-ego drammatico. Ma il Tormento segreto di Arlecchino sembra inconsolabile, egli si interroga su ogni equilibrismo delle identità di persona e personaggio. Tormento scomoda le identità contrapposte di Amleto e Yorick, ironizza sui suoi pentimenti e orgogli, duetta incessantemente con Rocambole nel corteggiamento sincero del pubblico, delle donne, della gioventù, della senilità e di tutti i possibili eredi dell’utopia umana dell’arte e del teatro.